Il programma Affari Tuoi ha raggiunto un notevole 30.9% di share, attirando quasi sei milioni di spettatori. Questo successo si è registrato dopo l’abbandono di Amadeus dalla fascia di access prime time del 9, dove le sue performance erano inferiori rispetto a quelle di Paolo Conticini con Cash or Trash. Nonostante ciò, Amadeus non aveva mai permesso a Stefano De Martino di superare il 30% di ascolti. Il programma ha concluso la sua trasmissione alle 21:30, ma i sostenitori di De Martino hanno potuto seguirlo ulteriormente su Canale 5, dove insieme a Maria De Filippi si preparava per la trasmissione C’è Posta Per Te, contribuendo così a un’ulteriore vittoria dell’8% in più, per un totale del 31.3%.
L’ufficialità della Pax Televisiva
La recente apparizione di De Martino al fianco di De Filippi è stata interpretata come un segnale di distensione tra le due principali realtà televisive italiane. Il conduttore della Rai, attualmente ai vertici della popolarità, ha avviato la serata della regina del palinsesto Mediaset. La sua partecipazione, avvenuta dopo un percorso professionale che lo ha visto crescere in Amici, ribadisce l’influenza duratura di De Filippi nel panorama televisivo. L’episodio di ieri ha visto due giovani pugliesi esprimere gratitudine verso mamme e nonne, senza tensioni riguardo alla busta da aprire. Inoltre, è stata ribadita l’importanza della figura di nonna Elena nella vita di De Martino. Nonostante alcune preoccupazioni di polemiche per la presenza di un personaggio Rai in un programma concorrente, si esclude qualsiasi irregolarità nella richiesta necessaria per la partecipazione.
E poi il silenzio. Un silenzio assordante sul documentario di Rigopiano
Il giorno di ieri ha segnato l’ottavo anniversario della valanga che ha devastato un hotel a Rigopiano sul Gran Sasso, portando alla morte di 29 persone. Tv8 ha proposto un documentario dal titolo E poi il silenzio, realizzato dal giornalista Pablo Trincia, il quale ha ottenuto solo l’1.5% di audience. Nonostante il basso ascolto, il documentario rappresenta un’opera significativa che esamina gli eventi del 18 gennaio 2017 e le responsabilità derivanti da decisioni imprudenti relative alla sicurezza. Un momento toccante è stato ascoltare le chiamate effettuate da un sopravvissuto al pronto intervento, le quali hanno evidenziato la grave negligenza nella gestione della situazione. La realizzazione del documentario sottolinea l’importanza del fact checking e della competenza nel giornalismo.
Marco Travaglio e il mestiere del giornalista
Riflettendo sul fact checking, la questione è stata discussa a Accordi & Disaccordi sul 9, soprattutto alla luce di recenti sviluppi riguardanti la decisione di Mark Zuckerberg di eliminare la verifica delle notizie su Facebook. Marco Travaglio ha centrato il suo “editoriale” su questo argomento, sostenendo che la verifica della verità non dovrebbe essere lasciata agli algoritmi ma riposta nella responsabilità dei lettori. Sebbene Travaglio concordi su alcuni aspetti riguardanti gli algoritmi, ha espresso forti dubbi sul ruolo dei giornali, invocando una riflessione profonda su cosa significhi davvero essere un giornalista in un contesto democratico. In particolare, ha suggerito una rivalutazione delle opere cinematografiche che evidenziano l’importanza della professione giornalistica.