Ha avuto inizio la nuova stagione di Ciao maschio, con Nunzia De Girolamo alla conduzione. Il primo ospite della serata è stato Raoul Bova, che ha condiviso esperienze passate e riflessioni sulla sua vita familiare e sentimentale, aprendo una finestra sul suo rapporto con Francesca Fagnani, conduttrice con cui aveva già collaborato nella trasmissione Belve.
Il racconto di Raoul Bova a Ciao maschio
Nel primo episodio di Ciao maschio, trasmesso il 21 settembre, Nunzia De Girolamo ha condotto un’intervista a Raoul Bova. Durante la conversazione, l’attore ha messo a nudo la sua fragilità e le difficoltà affrontate nel corso della vita.
Bova ha descritto diversi momenti critici, sottolineando come in tali occasioni “ti manca il fiato e sei prossimo a pensieri brutti”. Ha dichiarato che il sostegno dei figli è stato determinante: “sono stati fondamentali e la mia salvezza”.
I suoi figli, Alessandro Leon e Francesco, sono nati dal matrimonio con Chiara Giordano, mentre Luna e Alma sono il risultato della relazione con Rocio Muños Morales.
Riguardo alle sue precedenti relazioni, Raoul Bova ha affermato che “chi stava con me non accettava il fatto che fossi ancora un figlio, desiderava vedere solo l’uomo”.
ha tirato fuori la parte poco empatica della situazione. Insomma… proprio come fanno le Belve”, riferendosi a Francesca Fagnani.
Raoul Bova era stato ospite del programma il 3 ottobre, e in quell’occasione aveva notato una mancanza di complicità da parte della conduttrice, la quale più tardi lo definì “l’ospite più noioso. Non è gentile dirlo, ma se uno non vuole parlare diventa noioso”.
Durante l’intervista, l’attore ha affrontato anche il tema della perdita dei genitori, avvenuta nel 2018 e nel 2019. Bova ha espresso il forte legame che lo univa alla famiglia, affermando: “Ho avuto una forte educazione maschile da papà ma anche femminile grazie a mia madre e mia sorella. Noi dormivamo in tre in una stanza. I miei genitori sono morti un anno dopo l’altro, e la loro scomparsa ha portato una serie di dolori. Il lutto per la loro morte è stato pesante. Ero già padre, ma restavo figlio, il che mi offriva sicurezza; passare a non essere più figlio rappresenta un lutto significativo, una grande responsabilità.”